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mercoledì 12 novembre 2014
IM KELLER
mercoledì 29 ottobre 2014
ANIME NERE
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sabato 18 ottobre 2014
PASOLINI
- Qual è la qualifica professionale che preferisce: poeta, romanziere, dialoghista, sceneggiatore, attore, critico, regista?
- Nel passaporto scrivo semplicemente scrittore.
Invece il mio dovere di scrittore è quello di fondare ex novo la
mia scrittura: e ciò non per partito preso, anzi, per una vera e propria
coazione a cui non posso in alcun modo oppormi.
(“Petrolio”, p.48)
(“Petrolio”, p.48)
Vorrei mimare l’ecolalia, essere fàtico, fàtico,
e così esprimere, al grado più basso, il tutto.
(“Propositi di leggerezza”, in “Trasumanar e organizzar”, p.60)
e così esprimere, al grado più basso, il tutto.
(“Propositi di leggerezza”, in “Trasumanar e organizzar”, p.60)
(…) tutto ciò che io vi riferirò, non è apparso nel teatro del
mondo ma nel teatro della mia testa, non si è svolto nello spazio della
realtà ma nello spazio della mia immaginazione, non si è, infine,
concluso secondo le regole contraddittorie del gioco dell’esistenza, ma
si è concluso secondo le regole contraddittorie del gioco della mia
ragione.
(“Petrolio”, p.413)
(“Petrolio”, p.413)
Qualsiasi opera avviene nel mistero.
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martedì 14 ottobre 2014
THE LOOK OF SILENCE
"Let the past be past" is a dishonest sentence if there is no acknowledgement of what the past is and what it means (Joshua Oppenheimer).
Verso i tre quarti della versione lunga (159’) di The Act of Killing,
inquadrato in primo piano dalle telecamere di una rete televisiva
indonesiana, uno dei leader del gruppo paramilitare Pancasila Youth dice
a chiare note: “Non ci sarà nessuna riconciliazione, poiché quello che è
accaduto è storia. La storia è dovuta andare in questo modo, sicché non
c’è alcuna riconciliazione”. Ciò che il comandante in questione
pronuncia con sbruffonesca magniloquenza è esattamente quella stortura
che Raymond Aron, nell’Introduzione alla filosofia della storia,
ha definito “illusione retrospettiva di fatalità”, ovvero la concezione
secondo la quale gli eventi procedono in una direzione rigorosamente
predeterminata e ineludibile. E in The Look of Silence
una proposizione simile (“il passato è passato”) torna come un mantra
sia nelle arroganti dichiarazioni degli aguzzini che nelle intimidite
testimonianze dei sopravvissuti. Ebbene, il punto cruciale del dittico
indonesiano di Joshua Oppenheimer sta precisamente qui, nella
confutazione di questa tautologia mistificatoria che cristallizza il
passato in un luogo totalmente separato dal presente ed ermeticamente
chiuso. Si tratta di una posizione che confina con l’amnesia vera e
propria, con l’oblio coatto e rinunciatario che sottrae il passato alla
rivisitazione critica e al giudizio morale.
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venerdì 22 agosto 2014
CLASSIFICA FILM DELL'ANNO 2013/2014
Contrarietà, contraddittorietà, complementarità: proporzioni variabili e arbitrarie.
spettacolo della morte/morte dello spettacolo
sessi/sessioni/ossessioni/possessioni
giochi (proibiti) della gioventù
poligoni utopici/distopici
attento, la natura è lamento
strano il colore sotto la pelle
deadly is the female
à dieux oh langage
(FUORI)SERIE - Carcosa, Côte d'Opale
CORTI DI SCORTA
Let There Be Light - Adam B Daniels
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domenica 29 giugno 2014
ALLELUIA
Girato in ordine cronologico per potenziare l’immedesimazione degli interpreti nelle rispettive parti, Alleluia
non nasconde i collegamenti intertestuali che lo situano nel corposo
repertorio degli amanti criminali e dell’ossessione amorosa intrisa di
gelosia: se le frequenti emicranie di Michel derivano direttamente dal
più volte menzionato Profundo Carmesí, l’itinerario in coppia costellato di omicidi si riallaccia a una lunga tradizione cinematografica che va da La sanguinaria (1950, Joseph H. Lewis) a Killer in viaggio (2012, Ben Wheatley), passando per Gangster Story (1967, Arthur Penn) , La rabbia giovane (1973, Terrence Malick) e Natural Born Killers (1994, Oliver Stone); mentre l’amour fou permeato di gelosia ed esclusività riecheggia lontanamente Él (1953, Luis Buñuel) ed Ecco l'impero dei sensi
(1976, Nagisa Oshima). Ma la cinefilia di Fabrice Du Welz (che
peraltro, da settembre 2013, conduce Home Cinema, una trasmissione
dedicata al cinema nazionale su BeTV) non soffoca la progressione
drammatica della pellicola, dal momento che il cineasta belga si
concentra prevalentemente sulla direzione degli attori, spingendo le
interpretazioni a un’intensità mai raggiunta nei precedenti
lungometraggi (impressionante, per nitidezza e fisicità, la prova di
Lola Dueñas). E se è vero che talvolta Alleluia vive
di sprazzi e pezzi di bravura sensibilmente dissociati dal resto della
concatenazione filmica (la danza attorno al fuoco accompagnata da
cavernose sonorità elettroniche; la canzone di accorata diffidenza che
Gloria, prima di fare a pezzi un cadavere, intona sulla partitura
composta da Vincent Cahay), è altrettanto vero che questa esalazione di
disomogeneità segnala l’energia di un cinema in odore di trasformazione
interna: “Lo percepisco come un film di transizione. Al contempo un
ritorno al mio cinema ma anche un passaggio verso qualcos’altro” (FDW).
Grazie a Elisa Schiavi per il contributo.
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martedì 3 giugno 2014
WELCOME TO NEW YORK
Questo film è ispirato a un caso giudiziario le cui fasi pubbliche sono state filmate, trasmesse e commentate dai media del mondo intero.
Ma i personaggi del film e le sequenze che li rappresentano nella loro vita privata rientrano nel dominio della finzione, dal momento che nessuno può pretendere di ricostituire la complessità e la verità della vita degli attori e testimoni di questo caso, sulla quale ciascuno conserva il proprio sguardo.
Nel caso giudiziario che ha ispirato questo film, le indagini sono state abbandonate dopo che il procuratore ha concluso che la mancanza di credibilità della querelante rendeva impossibile di sapere, al di là del ragionevole dubbio e quale che sia la verità, ciò che è avvenuto durante l'incontro nella suite dell'hotel.
Abel e io abbiamo deciso che questo film interessa tutti i
francesi. Non solo quelli che vivono vicino a un cinema. Non solo quelli
che sono disposti ad aspettare parecchi mesi, mentre in altri paesi
ognuno può avervi accesso. Vogliamo questo film disponibile per tutti e a
casa, sul tuo televisore o computer. E soprattutto… contemporaneamente
alla sua proiezione a Cannes. Non è mai stato fatto prima e questo è il
motivo per cui ci piace! (Gérard Depardieu)
L’uomo come tale è una «natura malata», deragliata, fatta uscire dai binari dall’attrazione per una Cosa letale (Slavoj Žižek, L’oggetto sublime dell’ideologia).
The appetite is insatiable (Kathleen Conklin/Lili Taylor in The Addiction).
- Have you looked at your life, are you satisfied with what and where you are in your life? What do you want to be different? (lo psicoterapeuta a Matty/Matthew Modine in Blackout).
- Why did you accept to play this part?
- Because I don’t like him.
- Because I don’t like him.
Grazie a Cecilia Ermini per il contributo.
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