
C’è da dire che Kim, trapiantando il western in territorio mancese con Il buono, il Matto e il Cattivo, aveva già oltrepassato la frontiera, ma in senso inverso e con risultati altrettanto opposti. Già, poiché questo The Last stand - L’ultima sfida, per quanto s’impegni e ingegni a ricreare atmosfere hawksiano-zinnemanniane, più che ravvivare la memoria di Un dollaro d’onore o Mezzogiorno di fuoco
somiglia piuttosto a un fumettone hollywoodiano formato standard.
Ovviamente sarebbe assurdo pretendere finezze concettuali da un film che
inizia (o quasi) con Schwarzy in calzoni corti e scarpe da barca per
farci capire che se la sta prendendo comoda. Ma assistere a furibondi
regolamenti di conti scanditi da botta e risposta quali “- Il mio onore
non è in vendita! - Al diavolo il tuo onore!” non può non provocare un
certo sgomento. Concediamo comunque a Kim il beneficio del
camaleontismo, il piacere perverso della mimetizzazione: a bordo di una
Corvette ZR1 modificata e braccato da un elicottero dell’FBI, il
supercattivo Gabriel Cortez (Eduardo Noriega), personaggio caricaturale
ma con connotati da auctor in fabula, attiva la funzione di guida
a infrarossi, diventando letteralmente invisibile e pronunciando la fin
troppo eloquente esclamazione “È divertimento!”. Parola di Kim, per
interposto narcotrafficante.
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